Abel Bonnard, poeta, scrittore e politicofrancese, disse: “La ricchezza illumina la mediocrità”. E questa storia ne è unesempio, una storia che potrebbe essere stata scritta da Molière, da Aristofaneo da Benjamin Jonson, una commedia piena di risvolti tragici e grotteschi, incui nessuno è davvero innocente, e in cui il denaro, tantissimo denaro, è ilpezzo di formaggio dentro una trappola in cui ogni personaggio, come un topo,entrerà per strapparne un morso, vedendoci non un’esca, ma, come si dice oggi, la propria “opportunità”.
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